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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Lo spirito del Serpente Post dal blog

headless knight by Anastasiya Alexeeva

Collina delle Ossa, sera del 3° ahoer crescente (7 aprile)

Stanco di aspettare il cinghiale anche l'arcibarone raggiunge il campo base poco dopo il suo allestimento. Rollo si dedica per il resto del giorno alla lettura del diario.

Il nome dello scrittore nella seconda di copertina è ormai cancellato dal tempo e dall’umidità.

I primi tempi la resistenza si stava facendo valere, almeno finché i llud non iniziarono a battere a tappeto e in forze la foresta costringendoli a ritirarsi sempre più in profondità. Quei luoghi erano considerati anche all’epoca pericolosi. Il diario si interrompe nell’estate del 72 mentre faticavano a trovare cacciagione e il morale era basso.

Durante il primo turno di guardia Leucosia approfondisce la conoscenza di Choro, è stata a Kobe nel Wirtar dove viveva il maestro che le ha insegnato, ora è in cerca di qualcuno che la sconfigga per imparare qualcosa e diventare più forte per rimettersi poi ancora alla ricerca.

Improvvisamente un forte stridio di grilli sveglia tutti, dall’intensità dei rumori devono essere una dozzina di esemplari di almeno 20 kg, oltre questa prima cerchia sembrano essercene infiniti altri e solo la creazione di tappi di cera presa da candele consente al gruppo di riprendere sonno. Con la luce dell’alba le creature smettono di rumoreggiare e l’arcibarone decide di rimanere a riposare fino a tardi per recuperare. 

Collina delle Ossa, mattino del 3° tehner crescente (8 aprile)

Klik si mette all’opera per costruire dei paraorecchi con muschio resina e sughero. Azlyn va in cerca di tracce nel bosco e trova delle orme di cinghiale vecchie di alcuni giorni che portano lontano dalla tana . Rollo continua la sua lettura:

Le creature della zona si erano inselvatichite oltremodo ed erano diventate un problema più grosso dei llud per loro, qualcuno andato in cerca di cibo non era mai ritornato. Il Batta, per il quale usa un tono dispregiativo, viene definito vigliacco e sembra che rovinasse il morale con delle storie sullo “spirito del serpente” a cui Chungo e Tussuk credono. Lo scrittore non crede che le storie siano vere ma in ogni caso esiste un luogo chiamato "Pietra del Serpente" oltre cui è meglio non andare e si sentono intrappolati fra l’incudine e il martello.

Quando l'arcibarone si sveglia decide di seguire le tracce del cinghiale viste da Azlyn. Senza disfare il campo base ci si incammina lungo quello che sembra essere uno dei percorsi abituali della bestia. Da terra le ossa che spuntano sembrano man mano aumentare e Klik scavando si rende conto che sono molto numerose.

Dopo un paio di ore viene raggiunta una radura con uno scheletro in armatura appoggiato ad un albero come si stesse riposando. Accanto a lui un arma appoggiata al suo fianco ed uno scudo semicoperto da radici e muschio. Leucosia si insospettisce immediatamente e si ricorda di alberi che emanano spore velenose, dal terreno sembrano esserci molte più ossa e se ne vedono di umane. Rollone è spaventato senza sapere il motivo e non vuole fare nemmeno un passo all’interno della radura mentre JJ e l’arcibarone sembrano molto interessati alle armi del cavaliere. Dopo le prime accurate osservazioni JJ rompe gli indugi e con circospezione si avvicina lateralmente.

Dalla parte opposta della radura una persona che nessuno aveva notato prima si alza in piedi e mette mano alla spada. Nel digrignare i denti gronda sangue dalla bocca.

“Chi è venuto a violare il sonno del cavaliere?” La figura molto emaciata è come sfocata e sembra essere un fantasma. “Io e i miei fratelli veglieremo sul corpo del cavaliere per sempre, anche se dovessimo divorarci tra di noi per sopravvivere”

Le minacce dello spettro fanno scattare JJ che si sente sfidato e il combattimento ha inizio mentre altri due spettri compaiono come dal nulla.

JJ porta un colpo che apparentemente non causa danni poi salta di lato scoprendo un fianco del nemico su cui si abbatte il martello dell’arcibarone. Gli spettri tentano di parare e schivare gli attacchi come fossero vivi anche se le armi non sembrano ferirli. Azlyn con un attacco mentale sembra finalmente riuscire a ferire lo spettro mentre Klik corre al corpo del cavaliere e afferra il teschio: forse separarlo dal corpo metterà fine a quella stregoneria. Ma ottiene solo di far infuriare gli spettri .

Uno di loro lo colpisce con la spada. Al posto di una ferita di taglio le carni si congelano dolorosamente. Uno dei fratelli lo prende a male parole causandogli una dolorosa visione a cui riesce a stento a resistere. Leucosia usa una delle sue arti mentali per terrorizzare il terzo fratello, riuscendo a metterlo in fuga.

Rollo si era visto sfumare la possibilità di negoziare un lasciapassare dopo la decapitazione delle spoglie così, giocandosi tutte le sue carte, avanza con voce cavernosa ed intima ai soldati di inchinarsi di fronte all’arcibarone Renyjak!

Per un attimo il tempo si ferma. Il silenzio è rotto da un debole fruscio misto a cigolio e scricchiolio alle spalle di Klik… l’enorme corpo del cavaliere è in piedi, al posto della testa una fiamma blu dalla quale proviene una voce ultraterrena:

“Miei fedeli alzate la testa! I Renyjak hanno recato grande offesa alla mia famiglia e costui, loro discendente, ora ripagherà l'onta con sangue e lacrime!”

Fine diciottesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Anastasiya Alexeeva

: Il soffione e il gioco del piedibuca Post dal blog

Arcibarone Bergljot Renyjak (母者,組織暴力輩 and Gravedigger & Zombie by seok young choi)

Palco 51, sera del 3° nehener crescente (6 aprile)

Dopo una veloce ma accurata scrittura il contratto, con tanto di postille, è pronto per essere firmato, Autolicus lo legge senza capirlo ma firma subito fidandosi delle capacità di Rollone perché si sa, “lui di cose ne scrive tante e ha molta esperienza”. Gli altri si riserbano del tempo per prendere una decisione magari al ritorno dalla collina delle ossa stretti intorno ad un tavolo con un paio di birre in corpo.

Porta Nord di Belkar, alba del 3° ahoer crescente (7 aprile)

All’appuntamento alla porta nord il barone si presenta con un ora di ritardo, Belletto e Rollo in testa al gruppo fanno da guida mentre il barone viene mantenuto al sicuro all’interno del gruppo. Belletto fa l’errore di chiedere al barone dei racconti di guerra e il nobilastro, come lo ha subito definito JJ alle spalle, si rivela essere un insopportabile cafone guerrafondaio.

All’inizio il bosco è abbastanza comune con sentieri ben tracciati e segni di attività di boscaioli. Poi all’improvvisco il bosco si infittisce le fronde lasciano l’area in penombra e tutto sembra coperto da una spessa coltre di muschio. Dopo un po iniziano a vedersi dgli strani segni per terra, strisce irregolari lasciate sembra dal passaggio di numerosi grossi insetti, Belletto identifica un odore strano provenire dalle striscie e Autolicus ricorda aver visto da bambino delle formiche che migravano in colonne lasciando una scia simile a quella. JJ si siede spazientito per terra mentre Autolicus analizzando l’area scopre che sono insetti che comunicano con tracce olfattive e la scia più fresca passa proprio dove si è seduto JJ impregnandosi le brache di quel cattivo odore.

La scia viene seguita nella speranza di trovare un grosso animale che si ciba di quegli insetti e finisce dento un buco tra le rocce. Nei pressi si trovano delle ossa di animali di taglia media. Rollone lancia una pietra dentro la tana per fornire una preda al barone, dopo poco si inizia a sentire del trambusto ed escono una dozzina di esemplari di insetti color ambra che sembrano gonfi come dei palloncini. Il primo comincia a fremere e l’aria si satura di cattivo odore. Gli insetti attaccano, un buona metà si dirigono verso JJ probabilmente sentendo l’odore della scia di cui si è sporcato. Belletto ne congela alcuni Rollone con una pietra ne fa rotolare uno a lato mentre JJ con un colpo di spada ne uccide uno che esplode schizzando un liquido misterioso che schiva agilmente per un soffio. Il barone con una potente martellata ne schiaccia un altro e viene investito da un getto di acido poi si disinteressa della battaglia per lavarsi via il liquido con la scorta di acqua. Choro (la Giada nera) vedendo questa scena si trattiene dal portare il colpo per evitare di fare la stessa fine. Gli altri insetti a pochi metri iniziano a rotolare e tentano di mordere i garetti, uno di questi con un gesto suicida esplode ai piedi di Autolicus ferendolo.

Autolicus uccide un paio di insetti a distanza poi Rollo al grido di “ora invento un nuovo gioco” con un potente e preciso calcio col collo del piede lancia nella tana un insetto gridando “PIEDIBUCA!!!”, dopo questa scena Choro con un preziosismo alza una pietra col piede e la calcia contro l’ultimo degli attaccanti uccidendolo.

Analizzando le carcasse Autolicus capisce che vivono in grandi comunità e sono delle mutazioni non “naturali” Klik inoltre ricava una sorta di granata corrosiva dal corpo non esploso di uno di loro. Rollo esaminando l’entrata della tana trova una vecchia sacca col simbolo del soffione e all’interno una corda mezza mangiata da una strana muffa nera che si rivela essere utile per corrodere all’occorrenza una certa quantità di materiale. 

All’ora di pranzo il barone pretende di fermarsi per mangiare, durante il pattugliamento dei dintorni vengono rinvenute le tracce di un grosso cinghiale. Seguendo le tracce si arriva all’entrata di una grotta, il piano del Barone è far entrare un piccolo gruppo per stanare la bestia per poi attaccarla all’aperto. La grotta è vuota ma all’interno ci sono dei vecchi giacigli umani e si trova un’altra sacca col simbolo del soffione con un libretto malconcio dentro. Rollo la mette da parte per leggerla con più calma ed evitare visto le sue condizioni che gli si sfaldi in mano.

Viene creato un campo nelle vicinanze e il barone con altri di scorta si appostano sotto vento in attesa di fare un agguato all’animale. Rollo stende una coperta all’asciutto e mette mano al libretto che per la verità è meno delicato di quanto pensasse, sembra che abbia messo mano ad un diario che risale ai tempi della resistenza...

Fine diciassettesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Immagine (c) seok young choi

: La lista del piombo Post dal blog

Jonathan P. Stolavich (Sketches 4 by Grigory Davidov)

Cittadella Gadhir, mattino del 3° sener crescente (5 aprile)

La sera precedente si è conclusa con una discussione sulla gestione della bacheca che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Rollone si arrovella per gran parte della notte finché non gli viene l'idea di stilare un contratto da far firmare ai suoi compagni. Illustra l'idea mentre sono in cammino verso la cittadella Gadhir per definire i dettagli sulla missione di scorta, ma nessuno dei suoi sodali condivide il suo entusiasmo.

Il discorso si interrompe quando arrivano alla cittadella, dove si è formata una lunga fila per entrare. Le guardie imperiali, protette da un'armatura composta da un materiale simile alla grafite, interrogano tutti quelli che vorrebbero entrare. I componenti del Palco 51 non vengono ritenuti adeguati per entrare e sono costretti a fare il giro delle mura interne per entrare dalla porta nord, più vicina alla meta.

All’interno della cittadella accedono ad una tenuta con giardini e campi coltivati, dove trovano l'arcibarone. Il nobile committente è un omone spocchioso coperto di un cappotto sotto al quale sfoggia il torso istoriato di tatuaggi. Nella stalla la cavalcatura del barone si rivela essere un’alce gigantesca. Alla battuta parteciperanno l'arcibarone e il suo assistente Makorv che organizzerà la spedizione. Viene compilata una lista di equipaggiamento necessario. Klik prova a richiedere cose per i suoi progetti come acciaio, piombo e calamite, tutte cose abbastanza improbabili che vengono scartate dall’uomo.

La partenza viene fissata all’alba del secondo giorno (il 3° ahoer - 7 aprile). Il luogo d’incontro è la porta nord/est della città.

Resto del 3° sener crescente (5 aprile)

Rollone va ad avvisare la Giada Nera, poi corre a casa per cominciare a scrivere il contratto. Klik termina la costruzione della casetta per Ignea e le promette mirabolanti migliorie quando reperirà altro materiale in cambio della sua collaborazione futura.

Belletto e Azlyn vanno in osteria e apprendono da Ariagarn che Clarmont, un suo ex fornitore, potrebbe sapere qualcosa di più sulla collina delle ossa. Il tizio vive al distretto Dalnyr, all'incrocio col bivio del porto.

Jean Jaques si incontra con Aline e le rivela di essere suo fratello da parte del padre, il conte De Gavrillac de Bourbon, infrangendo tutti i sogni d'amore della ragazza. Jean Jaques ribadisce che farà tutto quello che è in suo potere per impedire al bieco marchese Noël De Maynes di mettere le grinfie su di lei, e che per farlo dovrà allenarsi con la spada per poterlo affrontare in duello. Lei fa fatica ad accettare la realtà. Dopo essersi sfogata gli rivela l’identità del migliore maestro di spada di Belkar, Selna Doukoon.

Belkar, 3° nehener crescente (6 aprile)

Azlyn si dedica alla produzione di poncho mimetici, mentre Klik riesce a produrre un prototipo di piccione meccanico che ancora però non è in grado di coprire grandi distanze (circa 200 metri).

Gli altri raggiungono in un paio di ore il distretto Dalnyr. La parte più esterna della macchia sembra essere relativamente sicura tanto che è frequentata da cacciatori e boscaioli ma addentrandosi nella parte più scoscesa i pericoli sembrano aumentare. C’è una fauna tipica dei boschi ma ascoltando i racconti di chi ci è stato anche creature strane e insetti più grandi del normale. Il bosco sembra essere anche particolarmente buio e le spedizioni trovano spesso ossa tutte spolpate apparentemente più numerose rispetto al numero di uomini di cui si conosce la scomparsa. Belletto osservando con attenzione la collina sembra scorgere il profilo di un corpo femminile, e grazie a questa "mappa mentale" è abbastanza sicuro di sapersi orientare in futuro. Rollone vuole parlare con un brone per avere dettagli sulla leggenda della "collina delle ossa". Interpellato il bracciante Stolavich si scopre che la storia risale a circa quindici anni prima, qualche anno dopo la conquista da parte del Llundian. Un nobile, forse un cavaliere, si addentrò nel bosco e non fece più ritorno. Le spedizioni inviate successivamente per cercarlo ebbero la stessa sorte. Rollo non può fare a meno di pensare ad una buona storia: la resistenza brone coperta dalla leggenda della collina delle ossa.

Dopo una breve e infruttuosa ricerca di erbe al limitare del bosco si torna in città, Belletto vorrebbe acquistare delle erbe repellenti per insetti e dopo una furibonda lite fra i tre (Rollone, Belletto e Jean Jaques) sull’utilizzo della cassa comune si opta per lasciare le erbe sullo scaffale. Rollo si convince sempre di più dell’esigenza di un buon contratto che regoli le questioni interne del Palco 51...

Fine sedicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Grigory Davidov

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