Lords of Knowledge

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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Tra Choro e Leucosia interferire è eresia Post dal blog

Roccia del Serpente

Collina delle Ossa, metà giornata del 3° tehner crescente (8 aprile)

Klik arretra allontanandosi dalla battaglia per sentirsi più sicuro mentre JJ si lancia all’attacco colpendo con lo stocco qualcosa di legnoso dentro l’armatura del cavaliere. Leucosia continua a lanciare improperi allo spettro per mantenerlo in fuga e l’arcibarone impartisce ordini a tutti gestendo al meglio la battaglia per poi tentare di colpire col suo pesante maglio. Il cavaliere fa un balzo avanti mulinando la spada con un ampio arco teso a colpire tutti i presenti alla mischia. Con un balzo Choro supera tutti affronta il cavaliere e assesta un colpo che lo fa barcollare. 

Rollo si rivolge di nuovo agli spettri con voce profonda e convincente: “Fratelli! Ascoltate la storia di Batta, Chango e Tussuk. Di come sono morti... come voi!!! Morti perché hanno osato oltrepassare la pietra del serpente. Tornate a dimorare nell’oscurità. Anime maledette!” 

Gli spettri si sono lanciati uno sguardo e appaiono meno determinati e pericolosi e Rollo avendo ottenuto quello che si era prefissato si defila nascondendosi nella boscaglia.

Dalla testa mozzata esce un liquido nero denso che si appiccica all’avambraccio del povero Klik. Solo Azlyn riesce a farglielo saltare via prima che faccia troppi danni. Belletto da' il suo contributo con una frase caustica portando “sciagura” al cavaliere e Klik si ributta nella mischia lanciando lampi taglienti. Leucosia osserva un luccichio nel luogo dove era seduto il cavaliere e sempre maldicendo lo spettro si avvicina lentamente per indagare. La battaglia impazza, JJ ubbidisce agli ordini dell’arcibarone impegnando gli spettri mentre il cavaliere continua ad incassare colpi, Klik viene temporaneamente paralizzato dalla paura e Rollo cerca di capire dove sia rotolata la testa, la troverà solo a scontro finito. Leucosia finalmente giunta all’albero raccoglie un medaglione composto da un mosaico di vetro raffigurante il simbolo di un cervo. Lo impugna e rivolgendosi al cavaliere ottenendo di paralizzarlo per un istante, quanto basta all’arcibarone per sferrare il colpo finale. L’armatura crolla, il medaglione si incrina e gli spettri lanciano un terribile urlo prima di svanire.

Nei pressi vengono rinvenute le spoglie, vecchie di una decina di anni, di tre persone che vengono seppellite con un gesto di misericordia da Belletto. JJ si appropria della spada e dello scudo, entrambi imbevuti di potere magico, mentre Leucosia si infila in tasca il medaglione che ha alcune proprietà interessanti. Rollo infila in un sacco il cranio e l’elmo del cavaliere per riportarlo in città. Il resto del corpo e l’armatura viene seppellito con l’intento di, magari, ritornare a prenderlo qualora la famiglia si mostrasse interessata e volesse pagare una lauta ricompensa.

Lo stemma secondo Makrov appartiene alla famiglia Alberone dell’ Orunet, sembra che molti anni fa la famiglia dell’arcibarone abbia rubato dei meriti sul campo di battaglia; l’arcibarone non sembra interessato a riportare le spoglie per riappacificarsi con loro.

La battuta al cinghiale prosegue e dopo poco viene raggiunta una formazione rocciosa che somiglia ad un serpente. Rollo mette a conoscenza il gruppo del contenuto del diario e della pericolosità del luogo dove sono giunti e l’arcibarone decide di spostare lì il campo per proseguire la sua avventura. Ordina ad una parte del gruppo di tornare a smontare il campo. Belletto, Leucosia, Rollo e Choro si mettono in cammino, una volta giunti al campo notano subito che qualcosa non va. Il campo è stato saccheggiato da qualche animale che, a dispetto dei sospetti iniziali, non sembra essere il cinghiale. Le provviste sono sparite. Quattro persone dovranno portare le cose di otto e Leucosia si rifiuta di caricarsi come un mulo. Scoppia un litigio furibondo con Choro che in un primo momento subisce la presenza terrificante ed è costretta a fuggire ma quando la morsa magica viene rilasciata ritorna più arrabbiata che mai e riesce a darle due poderosi pugni prima che Belletto e Rollo riescano a separarle. 

Caricandosi più del dovuto, ma facilitati dall’aver perso il peso delle provviste, il gruppo si riunisce e viene preparato il nuovo campo. Alcune cose non di vitale importanza sono rimaste indietro e verranno recuperate all’indomani mattina o nel viaggio di ritorno. La notizia della perdita del cibo viene accolta con preoccupazione da Makrov che si augura che la caccia al cinghiale vada a buon fine per evitare di dover finire prematuramente la battuta. 

Presi da parte solo i componenti del Palco 51 Leucosia inizia una discussione sull’accaduto e su eventuali provvedimenti da prendere nei confronti di Choro...

Fine diciannovesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus

: Lo spirito del Serpente Post dal blog

headless knight by Anastasiya Alexeeva

Collina delle Ossa, sera del 3° ahoer crescente (7 aprile)

Stanco di aspettare il cinghiale anche l'arcibarone raggiunge il campo base poco dopo il suo allestimento. Rollo si dedica per il resto del giorno alla lettura del diario.

Il nome dello scrittore nella seconda di copertina è ormai cancellato dal tempo e dall’umidità.

I primi tempi la resistenza si stava facendo valere, almeno finché i llud non iniziarono a battere a tappeto e in forze la foresta costringendoli a ritirarsi sempre più in profondità. Quei luoghi erano considerati anche all’epoca pericolosi. Il diario si interrompe nell’estate del 72 mentre faticavano a trovare cacciagione e il morale era basso.

Durante il primo turno di guardia Leucosia approfondisce la conoscenza di Choro, è stata a Kobe nel Wirtar dove viveva il maestro che le ha insegnato, ora è in cerca di qualcuno che la sconfigga per imparare qualcosa e diventare più forte per rimettersi poi ancora alla ricerca.

Improvvisamente un forte stridio di grilli sveglia tutti, dall’intensità dei rumori devono essere una dozzina di esemplari di almeno 20 kg, oltre questa prima cerchia sembrano essercene infiniti altri e solo la creazione di tappi di cera presa da candele consente al gruppo di riprendere sonno. Con la luce dell’alba le creature smettono di rumoreggiare e l’arcibarone decide di rimanere a riposare fino a tardi per recuperare. 

Collina delle Ossa, mattino del 3° tehner crescente (8 aprile)

Klik si mette all’opera per costruire dei paraorecchi con muschio resina e sughero. Azlyn va in cerca di tracce nel bosco e trova delle orme di cinghiale vecchie di alcuni giorni che portano lontano dalla tana . Rollo continua la sua lettura:

Le creature della zona si erano inselvatichite oltremodo ed erano diventate un problema più grosso dei llud per loro, qualcuno andato in cerca di cibo non era mai ritornato. Il Batta, per il quale usa un tono dispregiativo, viene definito vigliacco e sembra che rovinasse il morale con delle storie sullo “spirito del serpente” a cui Chungo e Tussuk credono. Lo scrittore non crede che le storie siano vere ma in ogni caso esiste un luogo chiamato "Pietra del Serpente" oltre cui è meglio non andare e si sentono intrappolati fra l’incudine e il martello.

Quando l'arcibarone si sveglia decide di seguire le tracce del cinghiale viste da Azlyn. Senza disfare il campo base ci si incammina lungo quello che sembra essere uno dei percorsi abituali della bestia. Da terra le ossa che spuntano sembrano man mano aumentare e Klik scavando si rende conto che sono molto numerose.

Dopo un paio di ore viene raggiunta una radura con uno scheletro in armatura appoggiato ad un albero come si stesse riposando. Accanto a lui un arma appoggiata al suo fianco ed uno scudo semicoperto da radici e muschio. Leucosia si insospettisce immediatamente e si ricorda di alberi che emanano spore velenose, dal terreno sembrano esserci molte più ossa e se ne vedono di umane. Rollone è spaventato senza sapere il motivo e non vuole fare nemmeno un passo all’interno della radura mentre JJ e l’arcibarone sembrano molto interessati alle armi del cavaliere. Dopo le prime accurate osservazioni JJ rompe gli indugi e con circospezione si avvicina lateralmente.

Dalla parte opposta della radura una persona che nessuno aveva notato prima si alza in piedi e mette mano alla spada. Nel digrignare i denti gronda sangue dalla bocca.

“Chi è venuto a violare il sonno del cavaliere?” La figura molto emaciata è come sfocata e sembra essere un fantasma. “Io e i miei fratelli veglieremo sul corpo del cavaliere per sempre, anche se dovessimo divorarci tra di noi per sopravvivere”

Le minacce dello spettro fanno scattare JJ che si sente sfidato e il combattimento ha inizio mentre altri due spettri compaiono come dal nulla.

JJ porta un colpo che apparentemente non causa danni poi salta di lato scoprendo un fianco del nemico su cui si abbatte il martello dell’arcibarone. Gli spettri tentano di parare e schivare gli attacchi come fossero vivi anche se le armi non sembrano ferirli. Azlyn con un attacco mentale sembra finalmente riuscire a ferire lo spettro mentre Klik corre al corpo del cavaliere e afferra il teschio: forse separarlo dal corpo metterà fine a quella stregoneria. Ma ottiene solo di far infuriare gli spettri .

Uno di loro lo colpisce con la spada. Al posto di una ferita di taglio le carni si congelano dolorosamente. Uno dei fratelli lo prende a male parole causandogli una dolorosa visione a cui riesce a stento a resistere. Leucosia usa una delle sue arti mentali per terrorizzare il terzo fratello, riuscendo a metterlo in fuga.

Rollo si era visto sfumare la possibilità di negoziare un lasciapassare dopo la decapitazione delle spoglie così, giocandosi tutte le sue carte, avanza con voce cavernosa ed intima ai soldati di inchinarsi di fronte all’arcibarone Renyjak!

Per un attimo il tempo si ferma. Il silenzio è rotto da un debole fruscio misto a cigolio e scricchiolio alle spalle di Klik… l’enorme corpo del cavaliere è in piedi, al posto della testa una fiamma blu dalla quale proviene una voce ultraterrena:

“Miei fedeli alzate la testa! I Renyjak hanno recato grande offesa alla mia famiglia e costui, loro discendente, ora ripagherà l'onta con sangue e lacrime!”

Fine diciottesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Anastasiya Alexeeva

: Il soffione e il gioco del piedibuca Post dal blog

Arcibarone Bergljot Renyjak (母者,組織暴力輩 and Gravedigger & Zombie by seok young choi)

Palco 51, sera del 3° nehener crescente (6 aprile)

Dopo una veloce ma accurata scrittura il contratto, con tanto di postille, è pronto per essere firmato, Autolicus lo legge senza capirlo ma firma subito fidandosi delle capacità di Rollone perché si sa, “lui di cose ne scrive tante e ha molta esperienza”. Gli altri si riserbano del tempo per prendere una decisione magari al ritorno dalla collina delle ossa stretti intorno ad un tavolo con un paio di birre in corpo.

Porta Nord di Belkar, alba del 3° ahoer crescente (7 aprile)

All’appuntamento alla porta nord il barone si presenta con un ora di ritardo, Belletto e Rollo in testa al gruppo fanno da guida mentre il barone viene mantenuto al sicuro all’interno del gruppo. Belletto fa l’errore di chiedere al barone dei racconti di guerra e il nobilastro, come lo ha subito definito JJ alle spalle, si rivela essere un insopportabile cafone guerrafondaio.

All’inizio il bosco è abbastanza comune con sentieri ben tracciati e segni di attività di boscaioli. Poi all’improvvisco il bosco si infittisce le fronde lasciano l’area in penombra e tutto sembra coperto da una spessa coltre di muschio. Dopo un po iniziano a vedersi dgli strani segni per terra, strisce irregolari lasciate sembra dal passaggio di numerosi grossi insetti, Belletto identifica un odore strano provenire dalle striscie e Autolicus ricorda aver visto da bambino delle formiche che migravano in colonne lasciando una scia simile a quella. JJ si siede spazientito per terra mentre Autolicus analizzando l’area scopre che sono insetti che comunicano con tracce olfattive e la scia più fresca passa proprio dove si è seduto JJ impregnandosi le brache di quel cattivo odore.

La scia viene seguita nella speranza di trovare un grosso animale che si ciba di quegli insetti e finisce dento un buco tra le rocce. Nei pressi si trovano delle ossa di animali di taglia media. Rollone lancia una pietra dentro la tana per fornire una preda al barone, dopo poco si inizia a sentire del trambusto ed escono una dozzina di esemplari di insetti color ambra che sembrano gonfi come dei palloncini. Il primo comincia a fremere e l’aria si satura di cattivo odore. Gli insetti attaccano, un buona metà si dirigono verso JJ probabilmente sentendo l’odore della scia di cui si è sporcato. Belletto ne congela alcuni Rollone con una pietra ne fa rotolare uno a lato mentre JJ con un colpo di spada ne uccide uno che esplode schizzando un liquido misterioso che schiva agilmente per un soffio. Il barone con una potente martellata ne schiaccia un altro e viene investito da un getto di acido poi si disinteressa della battaglia per lavarsi via il liquido con la scorta di acqua. Choro (la Giada nera) vedendo questa scena si trattiene dal portare il colpo per evitare di fare la stessa fine. Gli altri insetti a pochi metri iniziano a rotolare e tentano di mordere i garetti, uno di questi con un gesto suicida esplode ai piedi di Autolicus ferendolo.

Autolicus uccide un paio di insetti a distanza poi Rollo al grido di “ora invento un nuovo gioco” con un potente e preciso calcio col collo del piede lancia nella tana un insetto gridando “PIEDIBUCA!!!”, dopo questa scena Choro con un preziosismo alza una pietra col piede e la calcia contro l’ultimo degli attaccanti uccidendolo.

Analizzando le carcasse Autolicus capisce che vivono in grandi comunità e sono delle mutazioni non “naturali” Klik inoltre ricava una sorta di granata corrosiva dal corpo non esploso di uno di loro. Rollo esaminando l’entrata della tana trova una vecchia sacca col simbolo del soffione e all’interno una corda mezza mangiata da una strana muffa nera che si rivela essere utile per corrodere all’occorrenza una certa quantità di materiale. 

All’ora di pranzo il barone pretende di fermarsi per mangiare, durante il pattugliamento dei dintorni vengono rinvenute le tracce di un grosso cinghiale. Seguendo le tracce si arriva all’entrata di una grotta, il piano del Barone è far entrare un piccolo gruppo per stanare la bestia per poi attaccarla all’aperto. La grotta è vuota ma all’interno ci sono dei vecchi giacigli umani e si trova un’altra sacca col simbolo del soffione con un libretto malconcio dentro. Rollo la mette da parte per leggerla con più calma ed evitare visto le sue condizioni che gli si sfaldi in mano.

Viene creato un campo nelle vicinanze e il barone con altri di scorta si appostano sotto vento in attesa di fare un agguato all’animale. Rollo stende una coperta all’asciutto e mette mano al libretto che per la verità è meno delicato di quanto pensasse, sembra che abbia messo mano ad un diario che risale ai tempi della resistenza...

Fine diciassettesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Immagine (c) seok young choi

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