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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: Il soffione e il gioco del piedibuca Post dal blog

Arcibarone Bergljot Renyjak (母者,組織暴力輩 and Gravedigger & Zombie by seok young choi)

Palco 51, sera del 3° nehener crescente (6 aprile)

Dopo una veloce ma accurata scrittura il contratto, con tanto di postille, è pronto per essere firmato, Autolicus lo legge senza capirlo ma firma subito fidandosi delle capacità di Rollone perché si sa, “lui di cose ne scrive tante e ha molta esperienza”. Gli altri si riserbano del tempo per prendere una decisione magari al ritorno dalla collina delle ossa stretti intorno ad un tavolo con un paio di birre in corpo.

Porta Nord di Belkar, alba del 3° ahoer crescente (7 aprile)

All’appuntamento alla porta nord il barone si presenta con un ora di ritardo, Belletto e Rollo in testa al gruppo fanno da guida mentre il barone viene mantenuto al sicuro all’interno del gruppo. Belletto fa l’errore di chiedere al barone dei racconti di guerra e il nobilastro, come lo ha subito definito JJ alle spalle, si rivela essere un insopportabile cafone guerrafondaio.

All’inizio il bosco è abbastanza comune con sentieri ben tracciati e segni di attività di boscaioli. Poi all’improvvisco il bosco si infittisce le fronde lasciano l’area in penombra e tutto sembra coperto da una spessa coltre di muschio. Dopo un po iniziano a vedersi dgli strani segni per terra, strisce irregolari lasciate sembra dal passaggio di numerosi grossi insetti, Belletto identifica un odore strano provenire dalle striscie e Autolicus ricorda aver visto da bambino delle formiche che migravano in colonne lasciando una scia simile a quella. JJ si siede spazientito per terra mentre Autolicus analizzando l’area scopre che sono insetti che comunicano con tracce olfattive e la scia più fresca passa proprio dove si è seduto JJ impregnandosi le brache di quel cattivo odore.

La scia viene seguita nella speranza di trovare un grosso animale che si ciba di quegli insetti e finisce dento un buco tra le rocce. Nei pressi si trovano delle ossa di animali di taglia media. Rollone lancia una pietra dentro la tana per fornire una preda al barone, dopo poco si inizia a sentire del trambusto ed escono una dozzina di esemplari di insetti color ambra che sembrano gonfi come dei palloncini. Il primo comincia a fremere e l’aria si satura di cattivo odore. Gli insetti attaccano, un buona metà si dirigono verso JJ probabilmente sentendo l’odore della scia di cui si è sporcato. Belletto ne congela alcuni Rollone con una pietra ne fa rotolare uno a lato mentre JJ con un colpo di spada ne uccide uno che esplode schizzando un liquido misterioso che schiva agilmente per un soffio. Il barone con una potente martellata ne schiaccia un altro e viene investito da un getto di acido poi si disinteressa della battaglia per lavarsi via il liquido con la scorta di acqua. Choro (la Giada nera) vedendo questa scena si trattiene dal portare il colpo per evitare di fare la stessa fine. Gli altri insetti a pochi metri iniziano a rotolare e tentano di mordere i garetti, uno di questi con un gesto suicida esplode ai piedi di Autolicus ferendolo.

Autolicus uccide un paio di insetti a distanza poi Rollo al grido di “ora invento un nuovo gioco” con un potente e preciso calcio col collo del piede lancia nella tana un insetto gridando “PIEDIBUCA!!!”, dopo questa scena Choro con un preziosismo alza una pietra col piede e la calcia contro l’ultimo degli attaccanti uccidendolo.

Analizzando le carcasse Autolicus capisce che vivono in grandi comunità e sono delle mutazioni non “naturali” Klik inoltre ricava una sorta di granata corrosiva dal corpo non esploso di uno di loro. Rollo esaminando l’entrata della tana trova una vecchia sacca col simbolo del soffione e all’interno una corda mezza mangiata da una strana muffa nera che si rivela essere utile per corrodere all’occorrenza una certa quantità di materiale. 

All’ora di pranzo il barone pretende di fermarsi per mangiare, durante il pattugliamento dei dintorni vengono rinvenute le tracce di un grosso cinghiale. Seguendo le tracce si arriva all’entrata di una grotta, il piano del Barone è far entrare un piccolo gruppo per stanare la bestia per poi attaccarla all’aperto. La grotta è vuota ma all’interno ci sono dei vecchi giacigli umani e si trova un’altra sacca col simbolo del soffione con un libretto malconcio dentro. Rollo la mette da parte per leggerla con più calma ed evitare visto le sue condizioni che gli si sfaldi in mano.

Viene creato un campo nelle vicinanze e il barone con altri di scorta si appostano sotto vento in attesa di fare un agguato all’animale. Rollo stende una coperta all’asciutto e mette mano al libretto che per la verità è meno delicato di quanto pensasse, sembra che abbia messo mano ad un diario che risale ai tempi della resistenza...

Fine diciassettesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Immagine (c) seok young choi

: La lista del piombo Post dal blog

Jonathan P. Stolavich (Sketches 4 by Grigory Davidov)

Cittadella Gadhir, mattino del 3° sener crescente (5 aprile)

La sera precedente si è conclusa con una discussione sulla gestione della bacheca che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Rollone si arrovella per gran parte della notte finché non gli viene l'idea di stilare un contratto da far firmare ai suoi compagni. Illustra l'idea mentre sono in cammino verso la cittadella Gadhir per definire i dettagli sulla missione di scorta, ma nessuno dei suoi sodali condivide il suo entusiasmo.

Il discorso si interrompe quando arrivano alla cittadella, dove si è formata una lunga fila per entrare. Le guardie imperiali, protette da un'armatura composta da un materiale simile alla grafite, interrogano tutti quelli che vorrebbero entrare. I componenti del Palco 51 non vengono ritenuti adeguati per entrare e sono costretti a fare il giro delle mura interne per entrare dalla porta nord, più vicina alla meta.

All’interno della cittadella accedono ad una tenuta con giardini e campi coltivati, dove trovano l'arcibarone. Il nobile committente è un omone spocchioso coperto di un cappotto sotto al quale sfoggia il torso istoriato di tatuaggi. Nella stalla la cavalcatura del barone si rivela essere un’alce gigantesca. Alla battuta parteciperanno l'arcibarone e il suo assistente Makorv che organizzerà la spedizione. Viene compilata una lista di equipaggiamento necessario. Klik prova a richiedere cose per i suoi progetti come acciaio, piombo e calamite, tutte cose abbastanza improbabili che vengono scartate dall’uomo.

La partenza viene fissata all’alba del secondo giorno (il 3° ahoer - 7 aprile). Il luogo d’incontro è la porta nord/est della città.

Resto del 3° sener crescente (5 aprile)

Rollone va ad avvisare la Giada Nera, poi corre a casa per cominciare a scrivere il contratto. Klik termina la costruzione della casetta per Ignea e le promette mirabolanti migliorie quando reperirà altro materiale in cambio della sua collaborazione futura.

Belletto e Azlyn vanno in osteria e apprendono da Ariagarn che Clarmont, un suo ex fornitore, potrebbe sapere qualcosa di più sulla collina delle ossa. Il tizio vive al distretto Dalnyr, all'incrocio col bivio del porto.

Jean Jaques si incontra con Aline e le rivela di essere suo fratello da parte del padre, il conte De Gavrillac de Bourbon, infrangendo tutti i sogni d'amore della ragazza. Jean Jaques ribadisce che farà tutto quello che è in suo potere per impedire al bieco marchese Noël De Maynes di mettere le grinfie su di lei, e che per farlo dovrà allenarsi con la spada per poterlo affrontare in duello. Lei fa fatica ad accettare la realtà. Dopo essersi sfogata gli rivela l’identità del migliore maestro di spada di Belkar, Selna Doukoon.

Belkar, 3° nehener crescente (6 aprile)

Azlyn si dedica alla produzione di poncho mimetici, mentre Klik riesce a produrre un prototipo di piccione meccanico che ancora però non è in grado di coprire grandi distanze (circa 200 metri).

Gli altri raggiungono in un paio di ore il distretto Dalnyr. La parte più esterna della macchia sembra essere relativamente sicura tanto che è frequentata da cacciatori e boscaioli ma addentrandosi nella parte più scoscesa i pericoli sembrano aumentare. C’è una fauna tipica dei boschi ma ascoltando i racconti di chi ci è stato anche creature strane e insetti più grandi del normale. Il bosco sembra essere anche particolarmente buio e le spedizioni trovano spesso ossa tutte spolpate apparentemente più numerose rispetto al numero di uomini di cui si conosce la scomparsa. Belletto osservando con attenzione la collina sembra scorgere il profilo di un corpo femminile, e grazie a questa "mappa mentale" è abbastanza sicuro di sapersi orientare in futuro. Rollone vuole parlare con un brone per avere dettagli sulla leggenda della "collina delle ossa". Interpellato il bracciante Stolavich si scopre che la storia risale a circa quindici anni prima, qualche anno dopo la conquista da parte del Llundian. Un nobile, forse un cavaliere, si addentrò nel bosco e non fece più ritorno. Le spedizioni inviate successivamente per cercarlo ebbero la stessa sorte. Rollo non può fare a meno di pensare ad una buona storia: la resistenza brone coperta dalla leggenda della collina delle ossa.

Dopo una breve e infruttuosa ricerca di erbe al limitare del bosco si torna in città, Belletto vorrebbe acquistare delle erbe repellenti per insetti e dopo una furibonda lite fra i tre (Rollone, Belletto e Jean Jaques) sull’utilizzo della cassa comune si opta per lasciare le erbe sullo scaffale. Rollo si convince sempre di più dell’esigenza di un buon contratto che regoli le questioni interne del Palco 51...

Fine sedicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Grigory Davidov

: Adrenalina Post dal blog

Choro, la Giada Nera (Brawler by Choro Choi)

Orfanotrofio San Argabar, notte del 3° ahner crescente (3 aprile)

Il giro notturno di ispezione all’orfanotrofio promette bene, le finestre basse non hanno tutte le inferiate ed è abbastanza facile riuscire ad entrare non visti nella struttura sia perché il piccolo cortile è pieno di ombre sia per l’assenza di guardie nella zona.

Belletto, che si è visto bocciare l'idea di far scorte di dolciumi, si sente comunque abbastanza sicuro da anticipare l’effrazione, e assistito da Rollone in veste di scassinatore scavalcano le mura di cinta.

Dopo aver forzato una finestra col piede di porco affrontano l’oscurità a tentoni fino a quello che dovrebbe essere l'archivio. La serratura chiede in pegno un grimaldello, che Rollone dovrà ricomprare, ma riescono ad entrare senza allertare nessuno.

Accesa una candela, Belletto trova nelle sue ispezioni un documento relativo ad una grossa donazione. Ha già visto da qualche parte il tipo di carta anticata utilizzata, ma non ricorda dove.

Rollone che nel frattempo rovista negli schedari non trova la cartella di Autolycus che l'amico gli aveva richiesto. E' più fortunato con la cartella di Torrin Xuti. Si scopre che è diventato orfano durante l’invasione del Llundian. Non si è mai integrato con gli altri bambini ed è stato spesso vittima di bullismo. Per sfuggire alle angherie si nascondeva in strette intercapedini dove nessuno oltre a lui era in grado di infilarsi grazie alla sua corporatura esile. Prima della sua fuga dall'orfanotrofio pare abbia avuto contatti con altri ragazzi poco raccomandabili fuori dell’orfanotrofio, uno dei quali aveva un tatuaggio di uno scudo.

Uscendo dall’edificio i due vengono sorpresi da un bambino destatosi per i rumori e riescono a rimandarlo a letto dietro compenso di 40 drog, dato che non avevano dolciumi. Allontanatisi velocemente dalla zona, Rollone medita di tagliarsi i baffi e si annota nel diario di non passare per un po’ nei pressi dell’orfanotrofio per non farsi riconoscere.

Palco 51, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

All’indomani mattina la scritta col sangue “Sarò la tua Sciagura” imbratta l’entrata del teatro. Appare subito chiara al solo interessato; un inquietante messaggio d’amore di un certo pagliaccio per Belletto…

Accademia dell'Ancora, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

Il terzetto si toglie di torno e va a cercare informazioni all’Accademia dell'Ancora. Secondo Ariagan lo scudo potrebbe essere il simbolo degli antagonisti dell’ARCA, il “Sodalizio dei leali vigilanti”, la cui base principale si trova nel distretto di Tolnir. Le cose si fanno troppo pericolose per andare avanti oltretutto non ci sono più questioni in sospeso con loro che giustifichino eventuali rischi. La bacheca delle missioni è ben fornita, la richiesta di un teatro di burattini gratis per l'orfanotrofio viene scartato per evitare di essere riconosciuti, il recupero di un relitto è infattibile per evidenti mancanza di mezzi e competenze necessarie. Belletto decide di partecipare come cavia ad una sperimentazione di farmaci, mentre Rollone è interessato, in qualità di improvvisato impresario di Autolycus, alla richiesta della di una guerriera che offre soldi per essere affrontata in combattimento. Autolycus vuole convincere Rollone ad accettare una pericolosa missione per scortare un barone in una battuta di caccia alla Collina delle ossa. Il barone è un nobile del Niduven, nel Llundian, che sembra essere stato mandato al fronte alcuni mesi prima perché "scomodo". Le voci su di lui dicono che cavalchi un alce. La Collina delle ossa, il cui nome ufficiale riportato sull'ingaggio è "Macchia di Dalnyr", è tristemente nota perché chiunque vi si avventuri non torna e di lui si trovano solo le sue ossa. Qualcuno ha commentato scrivendo sul biglietto che la missione è una follia…

La donna nordan che si fa chiamare "La Giada Nera" e che cerca qualcuno in grado di sconfiggerla, ha affittato un magazzino dove vive e si allena. Sembra moto ben preparata e pericolosa. Autolycus e Belletto vogliono convincerla a partecipare alla spedizione alla Collina delle ossa confidando che l’impresa possa portarle l’adrenalina che va cercando, lei accetta per 1250 drog a patto di avere un incontro con Autolycus. Lui si convince solo dopo che Rollone si è offerto di combattere al suo posto.

Dopo un primo tentativo poco convinto Autolycus perde il controllo e va in berserk. Il suo colpo sprigiona un onda di energia che, schivato agilmente dalla donna, colpisce in pieno il povero Belletto. La Giada Nera blocca in una morsa il braccio di Autolycus facendo leva fino a quasi romperlo. Un gesto inconsulto del ragazzone lo porta però a rompersi il braccio da solo…

Con l’impegno di avere in futuro un altro scontro la donna accetta di prender parte alla spedizione. Rollone e Belletto, corrono a prendere il biglietto della missione e si incamminano verso la dimora del barone per avere i particolari...

Fine quindicesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Choro Choi

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