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Lords of Knowledge è un Gioco di Ruolo tradizionale (carta & matita) con un'ambientazione a metà tra fantasy e fantascienza fatto di Acciaio, Magia e Tecnologia.

Il gioco può essere liberamente scaricato e distribuito sotto licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0.

Ultime Notizie

: La lista del piombo Post dal blog

Jonathan P. Stolavich (Sketches 4 by Grigory Davidov)

Cittadella Gadhir, mattino del 3° sener crescente (5 aprile)

La sera precedente si è conclusa con una discussione sulla gestione della bacheca che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Rollone si arrovella per gran parte della notte finché non gli viene l'idea di stilare un contratto da far firmare ai suoi compagni. Illustra l'idea mentre sono in cammino verso la cittadella Gadhir per definire i dettagli sulla missione di scorta, ma nessuno dei suoi sodali condivide il suo entusiasmo.

Il discorso si interrompe quando arrivano alla cittadella, dove si è formata una lunga fila per entrare. Le guardie imperiali, protette da un'armatura composta da un materiale simile alla grafite, interrogano tutti quelli che vorrebbero entrare. I componenti del Palco 51 non vengono ritenuti adeguati per entrare e sono costretti a fare il giro delle mura interne per entrare dalla porta nord, più vicina alla meta.

All’interno della cittadella accedono ad una tenuta con giardini e campi coltivati, dove trovano l'arcibarone. Il nobile committente è un omone spocchioso coperto di un cappotto sotto al quale sfoggia il torso istoriato di tatuaggi. Nella stalla la cavalcatura del barone si rivela essere un’alce gigantesca. Alla battuta parteciperanno l'arcibarone e il suo assistente Makorv che organizzerà la spedizione. Viene compilata una lista di equipaggiamento necessario. Klik prova a richiedere cose per i suoi progetti come acciaio, piombo e calamite, tutte cose abbastanza improbabili che vengono scartate dall’uomo.

La partenza viene fissata all’alba del secondo giorno (il 3° ahoer - 7 aprile). Il luogo d’incontro è la porta nord/est della città.

Resto del 3° sener crescente (5 aprile)

Rollone va ad avvisare la Giada Nera, poi corre a casa per cominciare a scrivere il contratto. Klik termina la costruzione della casetta per Ignea e le promette mirabolanti migliorie quando reperirà altro materiale in cambio della sua collaborazione futura.

Belletto e Azlyn vanno in osteria e apprendono da Ariagarn che Clarmont, un suo ex fornitore, potrebbe sapere qualcosa di più sulla collina delle ossa. Il tizio vive al distretto Dalnyr, all'incrocio col bivio del porto.

Jean Jaques si incontra con Aline e le rivela di essere suo fratello da parte del padre, il conte De Gavrillac de Bourbon, infrangendo tutti i sogni d'amore della ragazza. Jean Jaques ribadisce che farà tutto quello che è in suo potere per impedire al bieco marchese Noël De Maynes di mettere le grinfie su di lei, e che per farlo dovrà allenarsi con la spada per poterlo affrontare in duello. Lei fa fatica ad accettare la realtà. Dopo essersi sfogata gli rivela l’identità del migliore maestro di spada di Belkar, Selna Doukoon.

Belkar, 3° nehener crescente (6 aprile)

Azlyn si dedica alla produzione di poncho mimetici, mentre Klik riesce a produrre un prototipo di piccione meccanico che ancora però non è in grado di coprire grandi distanze (circa 200 metri).

Gli altri raggiungono in un paio di ore il distretto Dalnyr. La parte più esterna della macchia sembra essere relativamente sicura tanto che è frequentata da cacciatori e boscaioli ma addentrandosi nella parte più scoscesa i pericoli sembrano aumentare. C’è una fauna tipica dei boschi ma ascoltando i racconti di chi ci è stato anche creature strane e insetti più grandi del normale. Il bosco sembra essere anche particolarmente buio e le spedizioni trovano spesso ossa tutte spolpate apparentemente più numerose rispetto al numero di uomini di cui si conosce la scomparsa. Belletto osservando con attenzione la collina sembra scorgere il profilo di un corpo femminile, e grazie a questa "mappa mentale" è abbastanza sicuro di sapersi orientare in futuro. Rollone vuole parlare con un brone per avere dettagli sulla leggenda della "collina delle ossa". Interpellato il bracciante Stolavich si scopre che la storia risale a circa quindici anni prima, qualche anno dopo la conquista da parte del Llundian. Un nobile, forse un cavaliere, si addentrò nel bosco e non fece più ritorno. Le spedizioni inviate successivamente per cercarlo ebbero la stessa sorte. Rollo non può fare a meno di pensare ad una buona storia: la resistenza brone coperta dalla leggenda della collina delle ossa.

Dopo una breve e infruttuosa ricerca di erbe al limitare del bosco si torna in città, Belletto vorrebbe acquistare delle erbe repellenti per insetti e dopo una furibonda lite fra i tre (Rollone, Belletto e Jean Jaques) sull’utilizzo della cassa comune si opta per lasciare le erbe sullo scaffale. Rollo si convince sempre di più dell’esigenza di un buon contratto che regoli le questioni interne del Palco 51...

Fine sedicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Grigory Davidov

: Adrenalina Post dal blog

Choro, la Giada Nera (Brawler by Choro Choi)

Orfanotrofio San Argabar, notte del 3° ahner crescente (3 aprile)

Il giro notturno di ispezione all’orfanotrofio promette bene, le finestre basse non hanno tutte le inferiate ed è abbastanza facile riuscire ad entrare non visti nella struttura sia perché il piccolo cortile è pieno di ombre sia per l’assenza di guardie nella zona.

Belletto, che si è visto bocciare l'idea di far scorte di dolciumi, si sente comunque abbastanza sicuro da anticipare l’effrazione, e assistito da Rollone in veste di scassinatore scavalcano le mura di cinta.

Dopo aver forzato una finestra col piede di porco affrontano l’oscurità a tentoni fino a quello che dovrebbe essere l'archivio. La serratura chiede in pegno un grimaldello, che Rollone dovrà ricomprare, ma riescono ad entrare senza allertare nessuno.

Accesa una candela, Belletto trova nelle sue ispezioni un documento relativo ad una grossa donazione. Ha già visto da qualche parte il tipo di carta anticata utilizzata, ma non ricorda dove.

Rollone che nel frattempo rovista negli schedari non trova la cartella di Autolycus che l'amico gli aveva richiesto. E' più fortunato con la cartella di Torrin Xuti. Si scopre che è diventato orfano durante l’invasione del Llundian. Non si è mai integrato con gli altri bambini ed è stato spesso vittima di bullismo. Per sfuggire alle angherie si nascondeva in strette intercapedini dove nessuno oltre a lui era in grado di infilarsi grazie alla sua corporatura esile. Prima della sua fuga dall'orfanotrofio pare abbia avuto contatti con altri ragazzi poco raccomandabili fuori dell’orfanotrofio, uno dei quali aveva un tatuaggio di uno scudo.

Uscendo dall’edificio i due vengono sorpresi da un bambino destatosi per i rumori e riescono a rimandarlo a letto dietro compenso di 40 drog, dato che non avevano dolciumi. Allontanatisi velocemente dalla zona, Rollone medita di tagliarsi i baffi e si annota nel diario di non passare per un po’ nei pressi dell’orfanotrofio per non farsi riconoscere.

Palco 51, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

All’indomani mattina la scritta col sangue “Sarò la tua Sciagura” imbratta l’entrata del teatro. Appare subito chiara al solo interessato; un inquietante messaggio d’amore di un certo pagliaccio per Belletto…

Accademia dell'Ancora, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

Il terzetto si toglie di torno e va a cercare informazioni all’Accademia dell'Ancora. Secondo Ariagan lo scudo potrebbe essere il simbolo degli antagonisti dell’ARCA, il “Sodalizio dei leali vigilanti”, la cui base principale si trova nel distretto di Tolnir. Le cose si fanno troppo pericolose per andare avanti oltretutto non ci sono più questioni in sospeso con loro che giustifichino eventuali rischi. La bacheca delle missioni è ben fornita, la richiesta di un teatro di burattini gratis per l'orfanotrofio viene scartato per evitare di essere riconosciuti, il recupero di un relitto è infattibile per evidenti mancanza di mezzi e competenze necessarie. Belletto decide di partecipare come cavia ad una sperimentazione di farmaci, mentre Rollone è interessato, in qualità di improvvisato impresario di Autolycus, alla richiesta della di una guerriera che offre soldi per essere affrontata in combattimento. Autolycus vuole convincere Rollone ad accettare una pericolosa missione per scortare un barone in una battuta di caccia alla Collina delle ossa. Il barone è un nobile del Niduven, nel Llundian, che sembra essere stato mandato al fronte alcuni mesi prima perché "scomodo". Le voci su di lui dicono che cavalchi un alce. La Collina delle ossa, il cui nome ufficiale riportato sull'ingaggio è "Macchia di Dalnyr", è tristemente nota perché chiunque vi si avventuri non torna e di lui si trovano solo le sue ossa. Qualcuno ha commentato scrivendo sul biglietto che la missione è una follia…

La donna nordan che si fa chiamare "La Giada Nera" e che cerca qualcuno in grado di sconfiggerla, ha affittato un magazzino dove vive e si allena. Sembra moto ben preparata e pericolosa. Autolycus e Belletto vogliono convincerla a partecipare alla spedizione alla Collina delle ossa confidando che l’impresa possa portarle l’adrenalina che va cercando, lei accetta per 1250 drog a patto di avere un incontro con Autolycus. Lui si convince solo dopo che Rollone si è offerto di combattere al suo posto.

Dopo un primo tentativo poco convinto Autolycus perde il controllo e va in berserk. Il suo colpo sprigiona un onda di energia che, schivato agilmente dalla donna, colpisce in pieno il povero Belletto. La Giada Nera blocca in una morsa il braccio di Autolycus facendo leva fino a quasi romperlo. Un gesto inconsulto del ragazzone lo porta però a rompersi il braccio da solo…

Con l’impegno di avere in futuro un altro scontro la donna accetta di prender parte alla spedizione. Rollone e Belletto, corrono a prendere il biglietto della missione e si incamminano verso la dimora del barone per avere i particolari...

Fine quindicesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Choro Choi

: La strana coppia Post dal blog

Dr. Aerin Alken (Medic by Bri-in-the-Sky)

Sede della Corporazione, mattino del 3° ahner crescente (3 aprile)

La chiacchierata con Autolycus ha dato grossi risultati, ma a Rollone è venuta l'idea di parlare con qualcuno della Corporazione. Autolycus si ricorda della dottoressa Aerin Alken da cui andava per controlli e riparazioni quando era piccolo. Rollo non si fida a lasciare solo il compagno perché suppone che il suo problema possa dipendere da un meccanismo che qualcuno fra i suoi dottori gli ha impiantato. Autolycus ha una fiducia incrollabile nella Corporazione che gli ha salvato la vita ma promette comunque all’amico che avrebbe cercato di farlo rimanere nell’ambulatorio durante la visita. Prima di andare alla Corporazione Rollo racconta una favola motivazionale sul vento e il sole per la fiducia in sé stesso di Autolycus. 

C’erano una volta il Vento e il Sole che iniziarono a litigare su chi dei due fosse il più forte.

– Il più forte sono io, che con il mio soffio spazzo via le chiome degli alberi! – esclamava il Vento

– No! Il più forte sono io che coi miei raggi brucio le sabbie del deserto! – rispondeva il Sole

Decisero allora di fare una gara per stabilire chi fosse realmente il più forte dei due.

– Facciamo così mio caro Sole, vediamo chi per primo riesce a togliere i vestiti a quel viandante – disse il Vento.

– Ci sto! – rispose il Sole.

Il vento allora prese a soffiare impetuosamente contro un povero viandante che passava vicino a loro. Ma l’uomo si strinse più forte nelle sue vesti. Il Vento allora soffiò ancora più forte e più freddo, ma il viandante tirò fuori dalla sua bisaccia un mantello e si coprì ulteriormente. Prova e riprova per il Vento non ci fu nulla da fare…

– Ora, se permetti, vorrei provare io… – disse il Sole mentre il Vento gli cedeva di malavoglia il posto.

Il Sole iniziò a splendere timidamente, il viandante sentendo i tiepidi raggi del sole risplendere sul suo viso si tolse la mantella e la ripose nella bisaccia. Il Sole sorrise e piano piano aumentò l’intensità dei suoi dolci raggi. Il viandante dapprima si allargò il collo della giacca, poi tolse anche quella iniziando a sudare. Il Vento che si vedeva ormai sconfitto, non era per nulla contento. Il Sole continuò a scaldare il viandante finché questo non si tolse tutti i vestiti, e non appena scorse un fiume lì vicino vi si buttò dentro per rinfrescarsi. Il Sole fece un largo sorriso nei confronti del Vento, che indispettito per aver perso la scommessa, se ne andò via senza farsi più vedere per mesi e mesi.

I due riescono a farsi ricevere subito dalla dottoressa. La receptionist li invita a seguire una palla fluttuante robotica che li conduce nei meandri del labirintico complesso. Mentre avanzano di corridoio in corridoio, Autolycus butta l’occhio oltre una porta socchiusa, dove vede qualcuno legato ad una sedia dalla quale si protendono diversi attrezzi e tubi metallici. Prima di vedere altro, gli si para davanti un uomo: il volto pallido incorniciato da capelli lunghi e neri, poco curati. Una vistosa cicatrice da fuoco o acido su tutto lo spazio della mandibola, su fino alle orecchie. Il vestito nero, forse un camice, con svariati apparecchi da cui si diramano e convergono diversi tubi. Non dice nulla ma lo guarda con ira. Gli si fa incontro quasi a volerlo attaccare, ma si limita a sbattergli la porta in faccia.

Arrivati al laboratorio e dopo le presentazioni, la dottoressa Alken promette a giorni un esame approfondito e intanto procede ad un esame rapido. Attacca dei fili dietro il collo di Autolycus in prese che nemmeno ricordava di avere. All’improvviso si spengono tutti i macchinari, dai cavi escono scintille e Autolycus diventa rabbioso. La dottoressa viene mandata gambe all’aria con un colpo, Rollone stacca velocemente i cavi nella speranza di poterlo calmare con più facilità. Alken si rimette in piedi e rovistato nella scrivania e ne estrae una sorta di balestra. Autolycus ancora più rabbioso scaglia una bolla di energia su Rollo, che fortunatamente schiva. Il whirn si fa avanti per calmare Autolycus, e riesce a distrarlo il tempo necessario alla Alken di colpirlo con un dardo soporifero.

Sede della Corporazione, primo pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Autolycus si sveglia dopo qualche ora. E' stato trasportato in infermeria ed assistito da Rollo (che nel frattempo ha leggiucchiato un libro di erboristeria) e da un'infermiera anche lei in parte meccanica. Autolycus viene dimesso con la raccomandazione di non fare sforzi eccessivi e soprattutto evitare i luoghi affollati. I due tornano al bosco dove hanno avuto a che fare con i topi: Rollo vuole trovare delle erbe per mettere ko l'amico casomai dovesse avere un'altra crisi.

Distretto Halda, pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Nonostante l'aria aperta si sente un debole odore di decomposizione, ma non se ne trova la causa. Qualche topo saltella qua e là, ma nulla di preoccupante, a differenza dell'insistente gracchiare dei corvi.

Mentre Rollo va in cerca di erbe Autolycus rimane di guardia. La ricerca dà buoni frutti e nel viaggio di ritorno si decide di fare domande in giro sull’odore di morte. Si avvicinano ad un fattore, ma questo va subito su tutte le furie scambiandoli per dei ladri di verdure. Chiama a rinforzo due ragazzoni armati di forcone. Rollo scatta veloce uscendo dalla vista mentre Autolycus, nel tentativo di imitare l'amico, cade rovinosamente. Gli avversari subito gli sono addosso colpendolo alla schiena; è solo grazie alla tempra sovrumana di Autolycus se ha subito solo danni superficiali.

I contadini vorrebbero portare Autolycus dai guardiani erranti, ma solo dopo una lunga ed estenuante discussione Rollo riesce a convincerli di averli confusi con qualcun altro e finalmente possono tornare a casa.

Palco 51, sera del 3° ahner crescente (3 aprile)

Si torna al palco per rifiatare ed effettuare le riparazioni del caso in modo da mettere la parola fine alla giornata impegnativa. I due decidono di andare al più presto all’orfanotrofio sia per cercare informazioni su Torrin Xuthi che sul passato di Autolycus stesso.

Fine quattordicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Bri-in-the-Sky

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